Drammaturgia e regia Matteo Prosperi
Con Paola Giglio e Matteo Prosperi
Scenografia Valentina Cardinali Dettori
Musiche Antoine Prost
Luci Alessandro Marmorini
Orario
(Sabato) 18:00
Luogo
Oratorio San Filippo Neri
Via San Filippo, 4 - San Ginesio
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Lo spettacolo racconta la storia di un uomo che non
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Lo spettacolo racconta la storia di un uomo che non vuole assecondare e ripetere i valori della cultura dominante.
Quando il Lettore era giovane, suo padre gli raccontava una storia: “La Principessa Guerriera”. Ora che è diventato padre, il Lettore vuole narrare la stessa storia a sua figlia. Nel leggere il libro però, scopre particolari differenti, che si trasformano in sostanziali cambiamenti della storia che ricordava. Voleva quel libro perché raccontava la storia di una principessa, Matilde, che ribelle alle convenzioni, diventava una guerriera. Si ritrova ora con la storia di una bambina, cresciuta in un ambiente oppressivo, con dei genitori che non assecondano i suoi desideri e che la vogliono costringere in un ruolo. Il Lettore inizia così la sua personale ribellione, arrivando addirittura a scontrarsi con l’Autore per poter cambiare il finale de La Principessa Guerriera. In questo viaggio, una Libraia sarà la guida fondamentale per il Lettore, che lo aiuterà a comprendere il ruolo che ebbe suo padre nel cambiare i dettagli del libro.
Il tema che lo spettacolo vuole affrontare è dunque quello della Narrazione, ovvero della forza e della potenza che hanno le parole nel descrivere e nel plasmare la Realtà. Si vuole cioè trasmettere a un giovane pubblico la consapevolezza del raccontare. Perché usiamo alcune parole e non altre? Tutte le parole sono buone per descrivere o ne esistono alcune che giudicano?
Lo stesso quesito vale anche per lo storytelling: il trionfare di un personaggio rispetto a un altro apporta cambiamenti nella storia e nei valori che essa trasmette? Il Lettore, protagonista della nostra storia, si trova davanti a un quesito che è lo stesso di noi spettatori: quale Storia vogliamo raccontare? Vogliamo essere semplicemente degli esecutori che si limitano a ripetere le parole di qualcun altro? Oppure vogliamo essere anche noi autori della Storia e scegliere i contenuti da trasmettere?