Prima Edizione | 23-25 Agosto 2020

Dal 23 al 25 agosto 2020, la città si è trasformata in un palcoscenico reale e virtuale diffuso, in cui sono stati messi in scena incontri, filmati, eventi, mostre e performance degli artisti ospiti.

Sono state organizzate tre masterclass: “Cultura, innovazione e territori” a cura di Oliviero Ponte di Pino, di particolare significato per un territorio come quello di San Ginesio, seguita dalla proiezione del documentario di Pier Paolo Pasolini “Pasolini e…”la forma della città”; “Risorse+Spazi+Lingue+Generi=Teatro” curata da Rodolfo di Giammarco che ha visto il coinvolgimento di artisti e attori; “Una giornata a Santacristina”, cura di Roberta Carlotto, dove sono state presentate le modalità di lavoro e il progetto del Centro di alta formazione voluto da Luca Ronconi, oltre alla presentazione del libro “Luca Ronconi. Prove di autobiografia” (Feltrinelli 2019) a cura di Giovanni Agosti.

Tutti gli eventi, vista situazione dettata dalla pandemia da Covid-19, sono stati trasmessi in diretta su Facebook; inoltre, è stato possibile partecipare alle masterclass anche tramite piattaforma di videoconferenza.

Il Ginesio Fest è culminato con la Premiazione della I Edizione del Premio San Ginesio; la serata ha visto sul palco la presenza della giuria e dei premiati, che sono stati intervistati e poi si sono esibiti in una breve performance.

I vincitori del Premio all'Arte dell'Attore 2020

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Federica Fracassi

ATTRICE

Interprete sensibile alle nuove drammaturgie, votata alle scritture più visionarie, feroci e poetiche degli ultimi anni, fin dagli esordi disegna un percorso indipendente nel panorama del teatro di ricerca.

La I edizione 2020 del Premio San Ginesio all’arte dell’attore riconosce in Federica Fracassi una delle protagoniste della scena teatrale italiana, attenta alla drammaturgia contemporanea e aperta al confronto con il presente.
Dopo il diploma alla “Paolo Grassi”, ha fondato con il regista Renzo Martinelli la compagnia Teatro Aperto: insieme hanno intrapreso un percorso attento alla drammaturgia contemporanea e ai nuovi linguaggi della scena. Accanto all’esperienza con la sua compagnia, ha lavorato con alcuni tra i migliori registi italiani. Attraversando esperienze molto diverse, ha sempre saputo restare fedele alla propria natura di artista insieme rigorosa e generosa, intelligente e appassionata. A caratterizzare la sua presenza è un ferreo controllo espressivo, con una meticolosa attenzione al dettato del testo, ma ogni volta incarnato con una forte carica emotiva ed espressiva: è un’attrice in grado di mettere a nudo la propria anima, proprio attraverso il filtro di una grande disciplina.
Federica Fracassi non è solo un’ottima interprete, ma anche un’autentica intellettuale, che non a caso si è laureata in filosofia con Giulio Giorello. Progetta l’attività di una compagnia e di una sala teatrale. Ha costruito la sua carriera e ampliato la sua tavolozza espressiva attraverso una serie di incontri sempre necessari, senza mai rinunciare alla sua personalità, con uno sguardo attento alla realtà contemporanea e alle sue contraddizioni.

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Massimo Popolizio

ATTORE, REGISTA E DOPPIATORE

Si forma artisticamente e professionalmente all’Accademia d’arte drammatica “Silvio d’Amico” nel 1984, intraprende la carriera di attore teatrale e, appena diplomato, inizia una proficua collaborazione artistica con il regista teatrale Luca Ronconi.

La I edizione 2020 del Premio San Ginesio all’arte dell’attore riconosce in Massimo Popolizio un artista fondamentale della nostra scena che s’è sempre misurato con due anime del teatro: esperimenti e imprese, idealismi e capolavori, contaminazioni e definizioni. Indipendente già a 19 anni adottando i drammi radiofonici di Pinter. Destinato a un prestigioso e lungo sodalizio professionale con un maestro europeo della regia come Luca Ronconi che gli affiderà più di trenta clamorose drammaturgie, culminate in “Lehman Trilogy” di Massini, per altrettanti spettacoli di ricerca contemporanea analizzatori della parola e della grana della sua voce: una vera vocazione di origine controllata. Ma nel patrimonio di Popolizio ha avuto peso, tra le altre, anche la spinta diversificante di Massimo Castri, e hanno contato almeno sessanta ulteriori gesti teatrali, fino alle (da lui tanto amate) performance oratorie con grandi jazzisti, fino all’a solo di “Furore” di Steinbeck, fino alle sue regie di Miller, Pasolini e Ibsen. Da multidisciplinare declamatore del Morrocchesi a frontman di jam-session musicali, il suo è un percorso culturalmente autorevole, da vero atleta del cuore del terzo millennio.

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